"A Reality on the world"

Esistono diversi tipi di realtà all'interno del nostro Mondo. Diversi punti di vista e contesti. Diversi sono i Paesi e i popoli. E certe storie regalano brezza lieve di nuova conoscenza. Là, dove non è possibile conoscere ogni angolo di questa Terra, è però possibile comunicare visioni e sfaccettature, a chi sarà interessato a leggerne le storie.

2005/12/29

Riflessologia per riflettere su ciò che è naturale...

Vorrei parlare un pò della pratica della riflessologia e cercare di spiegare in cosa consiste e le sue origini.
La riflessologia è la pratica curativa che si presta alla stimolazione di zone sulla pianta del piede, associando ad ogni stimolazione di un punto preciso del piede, la cura di un organo interno.
La pratica di questa cura risale a tempi antichi, ma il medico a cui è attribuita la paternità della riflessologia è William Fitzgerald, otorinolaringoiatra statunitente, vissuto nei primi novecento.Egli studiava i particolari gesti attuati dagli sciamani pellerossa per alleviare i dolori del parto comprimendo determinate parti delle mani e dei piedi, così iniziò ad attuare questa pratica sui propri pazienti rendendosi conto che il metodo funzionava e che non necessitava dell'uso di cocaina come anestetico. Lamaggioranza degli studi compiuti da Fitzgerald furono sviluppati nell'ambiente viennese, di cui attirò l'attenzione.
Secondo Fitzgerald, il corpo può essere diviso in 10 linee immaginarie che decorrono dalla testa alle mani ai piedi, 5 per il lato sinistro e 5 per quello destro. Sui piedi è possibile tracciare altrettante linee: 5 su quello destro e 5 su quello sinistro, corrispondenti alle linee corporee e altre tre linee orizzontali, sulla zona del calcagno, nella metà tra le ossa corte e quelle lunghe e una alla base delle dita. Il massaggio viene effettuato in posizione supina e la sua durata è di circa 45 min.
La riflessologia è efficace nella cura dei problemi articolari, dei disturbi dell'apparato digerente e soprattutto nei pazienti affetti da stress. Il suo impiego è anche consigliato come preventivo e riequilibrante delle varie funzioni organiche del nostro microcosmo, non bisogna dimenticare che il benessere del nostro corpo, dipende soprattutto da un buon funzionamento della nostra psiche e che lo stress può comportare disturbi diffusi di cui a volte non riusciamo a capire la natura...Che l'uso di molti farmaci, quali antibiotici,antidolorifici, antiinfluenzali, se non usati con cautela possono stressare il nostro organismo e danneggiarlo rendendolo più debole. Pur non essendo un medico, ma avendo tastato sulla mia pelle la pericolosità degli antibiotici, consiglio di curare i malanni con rimedi naturali, anche in erboristeria si trovano degli infusi o delle erbe che possono alleviare dei problemi del nostro corpo...propoli, l'antibatterico per eccellenza, può essere usato in qualsiasi momento e anzi la sua efficacia sta proprio nel dare delle energie che derivano dal miele e che sono sempre utili all'organismo...meglio i rimedi naturali piuttosto che affidarci a prodotti o medicinali di cui non conosciamo completamente le componenti, la natura può solo migliorare le nostre funzioni vitali, donandoci parte dei suoi prodotti. Necessità solo di ciò che è naturale e che non è nocivo alla salute.

2005/12/21

Verso i villaggi aborigeni...parte I


Volevo raccontarvi una delle esperienze che resterà impressa nella mia memoria per sempre:
la visita ad alcune comunità aborigene sulle montagne al sud di Taiwan.
Gli aborigeni sono gli abitanti nativi e originari dell'isola, le loro caratteristiche fisiche e somatiche sono differenti da quelle dei Taiwanesi: la loro pelle è leggermente più scura, gli occhi sono più a mandorla e la costituzione è più robusta.
E' cominciato tutto grazie al fatto che Matte frequenta qui un'universtà cattolica, la Fujen Catholic University ed insieme a JP, sono riusciti a prendere contatti con una suora, che ci è venuta a prendere alla stazione di Taidong.
Il viaggio è durato 7 ore, ma è stato abbastanza piacevole, grazie alle meraviglie dei paesaggi che quest'isola tropicale offre: superbe montagne che si innalzano su distese di palme sottilissime, campi in cui contadini con cappelli a punta lavorano con bambini in fasce a tracollo e il mare dalla quale emergono massi neri di origine vulcanica...non potevo staccarmi dal finestrino e dalla porta di accesso al treno, sì, perchè qui non è indispensabile che le porte del treno siano chiuse, così puoi adagiarti sugli scalini e contemplare il paesaggio, l'adrenalina si alza e rabbrividisci alla visione di tanta bellezza.
Alla stazione è venuta a prenderci sister Maria, l'abbiamo riconosciuta subito anche se non portava il velo consuetudinario e ci ha riconosciuto subito anche lei, non è molto usuale vedere tanti stranieri da queste parti, così ci dirigiamo verso il suo fuoristrada, carichiamo gli zaini e via, ma per andare dove? Siamo tutti in silenzio un pò imbarazzati, nessuno di noi a parte Matte parla il cinese e l'inglese della sorella non è molto buono, così restiamo in silenzio a guardare incuriositi il posto e a non capire cosa ci aspetterà.
Sister Maria ci accompagna in un convento e va via, ad accoglierci è un prete svizzero dai grandi occhi verdi, un pò pelato e non vestito da prete, ci sorride e chiede in cinese di dove siamo, d'improvviso fase babelica in cui il prete alterna cinese, inglese, italiano, francese e tedesco, lasciandoci strabiliati e a bocca aperta...Ci chiede un pò che intendiamo fare nei giorni che ci fermeremo e ci accompagna ai piani superiori per mostrarci le nostre camere. Non ci aspettavamo tanta gentilezza e una stanza per ognuno, con annesso un bagno, un balconcino, piumoni per la notte, asciugamani puliti e saponi, non avevo mai avuto una stanza così grande e con il letto ricoperto da una zanzariera bianca utilissima...Troppi mosquitos! Non sapevamo come ringraziarlo, tutti troppo felici decidiamo di esplorare la cittadina cercando qualche posto in cui cenare.
Per strada la gente sorridente ci chiama da dentro i ristoranti chiedendoci se vogliamo accomodarci, troviamo un posto abbastanza accogliente in cui si mangia molto bene e divoriamo tutto, siamo un pò stanchi, ma con la voglia di dirigerci verso il mare, dopo un pò, l'oceano davanti ai nostri occhi, spumeggiante e mosso, ci avviciniamo salendo sopra alle rocce che sembrano elegantemente adagiate al suolo, proprio per mostrarci l'imponenza delle onde infrangersi contro...sensazioni miste a paura e partecipazione con l'immensità della natura. Morale della favola, torniamo al convento dopo aver preso un taxi perchè non trovavamo più la strada inzuppati fradici fino al punto vita!




Parte II
Il risveglio di questo giorno è stato reso veramente piacevole da una super colazione trovata sulla tavola del convento, tutta a base di prodotti provenienti dall'orto: frutti tropicali come il sugar apple, o di miele, cereali, marmellate...Alle 8 un furgoncino ci attende con 2 sorelle e una cinese,Yen, che ci farà da guida in inglese, montiamo su e ci portano a visitare i vari villaggi aborigeni, le varie famiglie che di solito le sorelle vanno a trovare, alcune molto disagiate, che abitano in case di latta, alcune senza servizi igienici, altre con una marea di bimbi vestiti di pezzei, che alla vista di una caramella sorridono come se avessero ricevuto il regalo + bello del mondo...Gente semplice che vive di poco, che vive immersa nella natura ma in case senza alcun comfort...
Il pranzo c'è stato gentilmente offerto da alcune suore che ci hanno veramente deliziato e consumato in compagnia di tanti bambini incuriositi di cui siamo stati le giostre ambulanti e da un prete tedesco che ci ha illiustrato la sua missione in questi villaggi: quella di insegnare almeno a un membro di ogni famiglia la pratica della riflessologia, sarebbe quella dottrina che cura le malattie e i problemi fisici tramite i massaggi ai piedi. Qui a Taiwan è parecchio diffusa, ci sono diversi centri in cui puoi provare il massaggio ai piedi, dolorosissima! Tramite questa pratica si capisce se si hanno dei problemi ad alcuni organi...Il prete ci spiegava che la medicina non da molto peso alla riflessologia, ma lui sosteneva che questo metodo permette di curare i vari organi in correlazione agli altri, cosa che la medicina ufficiale non fa, perchè tende a curare una sola zona senza far riferimento al resto del corpo. "Il nostro corpo è un microcosmo, bisogna salvaguardarlo in toto".
Le sorelle col furgoncino ci hanno portato a visitare diversi posti, quali: un museo primitivo aborigeno, con tutti gli utensili e costumi tradizionali e vari villaggi limitrofi...Instancabili e sorridenti e senza pretendere nulla solo con l'interesse a farci conoscere quella cultura...
Sono rimasta abbastanza in silenzio tutta la giornata e a pensare alle differenze tra la vita su queste montagne, immerse in una tranquillità quasi aliena e alla rumorosa Taipei, scintillante di luci, di schermi giganti , di gente che corre e che insegue il tempo...in questi villaggi il tempo non ha bisogno di orologi, ma è la natura che lo segna...Guardavo i paesaggi e pensavo che magari prima o poi mi sarei stabilita lì, magari con una connessione internet x non perdere il contatto col resto del mondo, non mancherebbe più nulla: pace, armonia, gente semplice di sorrisi veri...
Ritorno al convento e immersione nel caldo letto con le riflessioni della giornata, in attesa del domani...




Parte III

Sveglia e dolcissima colazione e stavolta Yen, la guida, viene a prenderci con la sua macchina senza sorelle...Io mi sento dentro quei film on the road con colonne sonore non conosciute ma dal fascino infinito dell'inaspettato...Yen è una donna abbastanza piacevole e allegra e io sono molto curiosa di sapere come mai ha tutto sto tempo da perdere con 4 ragazzi stranieri, ma si diverte anche lei, con noi si sente più giovane, oggi è in tenuta sportiva con un paio di Jeans attillati e una grande carica di chi vuol mostrarci tutte le meraviglie possibili...
Ci mostra le coltivazioni di the, ci porta a visitare un centro culturale di alcuni aborigeni che danzano e cantano per i turisti canzoni tradizionali, una cosa un pò commerciale ma che almeno ha la funzione di tenere viva una cultura, ci porta a pranzo a casa sua, con sua madre, suo padre, i suoi zii appena tornati dall'Africa, tutti gentilissimi che in continuazione ci riempiono le tazze di the e ci mostrano fieri le loro attività...che ospitalità...nel pomeriggio andiamo a visitare un tempio buddista e taoista insieme, io mi porto dietro un bastone della fortuna, convinta che fosse un souvenir...combino sempre guai! l'ho dovuto rispedire tempo dopo con milioni di scuse...
Infine conosciamo sorella Caterina, una suora fuori dal comune: troppo simpatica, camminava tenendomi a braccetto e se mi avesse vista mia nonna non c'avrebbe creduto!Sono molto abbastanza scettica per quanto riguarda la religione. Ci fa conoscere un'anziana che vive da sola e che parla un dialetto aborigeno quasi estinto, neanche lei la comprende! La chiamano la nonna dei polli, perchè vive in questa casetta di latta con tutti sti polli amici suoi, lei cammina a 4 zampe e sarà alta poco più di un metro, la casa è malodorante piena di escrementi di galline e anche suoi, ma è sorridente ed è contenta che le facciamo le foto, io gliene mostro una dalla macchinetta digitale, lei mi sorride, ma non so se ha capito, avrà sull'ottantina ed è tutta nera, ma tanto tenera...altro che influenza aviaria, il suo contatto con la realtà è fatto di un mondo a contatto solo coi pennuti!
Cena coreana con sister Caterina in un ristorantino carino, siamo stanchi e non connettiamo più, ma contenti e euforici, la suora è proprio forte!
Grazie a questa esperienza il mio rigetto verso la religione cattolica s'è un pò alleviato...I missionari aiutano tanta gente disagiata e sono persone molto cordiali e senza pregiudizi.
Finisco qui questa esperienza con un abbraccio alla suora alla stazione, fra mille regali: frutti, canne da zucchero, pannocchie e sorrisi...

2005/12/18


"1o1" Specchio di Taiwan

Scrivo da Taiwan, l'isola bella cinese, l'isola eccelsa per la tecnologia e famosa per le coltivazioni di the e bambù. Taipei, la capitale è una metropoli abbastanza frenetica e rumorosa, ricca di mercati notturni e di templi buddisti e taoisti. Questo Paese è in grande espansione economica e lo dimostra la presenza del più alto grattacielo del mondo, il 101 o Taipei financial center, quest'edificio di 101 piani, alto 508 m, progettato da C. Y. Lee e Patners, costruito in 6 anni e inaugurato nel 2004, occupa una superficie abitabile di 200.000 metri quadrati.
Il 101 rappresenta proprio l'espansione e l'innovazione di questo paese, la volontà di Taiwan a elevarsi nel panorama economico mondiale.
Il design di quest'elegante edificio ricorda i simboli tradizionali cinesi: la sua forma rappresenta lo spiegamento dei germogli del bambù che si innalzano poco a poco dalla terra e che offrono nuove preospettive agli abitanti dell'isola. Inoltre, l'intera costruzione è basata sul numero otto, molto caro alla tradizione cinese, perchè portatore di fortuna e sulla ricorrenza del simbolo Ruyi, sulle pareti esterne dell'edificio, atto a simboleggiare la pienezza e l'armonia.
All'interno l'edificio si presenta ricco di negozi, ristoranti, supermercati, librerie, centri di benessere, centri commerciali, uffici e di un osservatorio astronomico. Gli ascensori in uso, realizzati da Toshiba, sono i più veloci al mondo, capaci di salire 1008m/min, dotati di corpi dinamici e di sofisticati sistemi di frenatura d'emergenza.
Un consiglio da parte mia, non andate mai a visitarlo nel fine settimana se soffrite di claustrofobia e non amate le file! Sapevo che i cinesi erano tanti, ma vederli così tutti insieme a esplorare e a fotografare ogni dettaglio è davvero da svenimento!
Il 101 è comunque da ammirare non solo per la sua maestosità ma anche per la sua reale eleganza, la sua forma insolita e per ciò che rappresenta per questo popolo cinese: è davvero uno specchio di questa società che sta lavorando duramente per emergere...


Edifici più alti del mondo:
1 Taipei 101: 508 m
2 Petronas Tower I (Kuala Lumpur Malaysia): 452m
3 Petronas Tower II (Kuala Lumpur Malaysia): 452m
4 Sears Tower (Chicago, Usa): 442m
5 Jin Mao Building (shanghai, China): 421m
6 Two Financial International Centre (Hong Kong, China): 415m
7 CITIC Plaza (Guanzhou, China): 391m
8 Shun Hing Square (Shenzhen, China): 384m
9 Empire State Building (New York; Usa): 381m
10 Central Plaza (Hong Kong, China): 374 m

2005/12/17



Mi sembra doveroso
spiegare un pò che ci faccio qui a Taiwan:
potrei dire di essere fuggita dalla medievale Perugia per darmi alla vita da metropoli o di essere andata in cerca di esperienze mistiche in qualche monastero buddista... ma realmente non è così, nel senso che ho abbandonato la mia città universitaria appena finiti i miei esami perchè volevo rivedere Matte, che studia qui il cinese: il mio compagno di esperienze, colui che mi illustra come vanno le cose qui, che pazientemente mi accompagna sempre col sorriso sulle labbra in qualsiasi posto io voglia andare. Gli dedico tutto ciò che scriverò, perchè è grazie a lui che sono entrata in contatto con questo mondo e che posso scrivere qualcosa su questo blog.
Ringrazio i miei genitori per la fiducia che mi hanno sempre dimostrato incoraggiandomi in ogni mia scelta, seppur strampalata e fuori dai canoni convenzionali e ringrazio anche le persone che ho conosciuto qui, come JP e Julien,rispettivamente del Trentino Alto Adige e del Quebec, che insieme a Matte sono stati i miei compagni di una serie di avventure...
Non so come spiegarlo a volte non mi rendo conto di essere in Asia, è come se stessi sognando. Io posso solo osservare e parlare al massimo con qualcuno in inglese, in cinese so dire le minime cose, tipo: ciao, come stai?, grazie, io non parlo il cinese o arrivederci o dove sta quel posto? Non è un granchè per riuscire a relazionarsi adeguatamente con questo popolo, ma ho appreso anche a badare di più ai linguaggi del corpo: a cogliere i sorrisi curiosi ma per niente maliziosi o a guardare meglio i loro occhi, a cercare di capire come vivono, a osservarli, instancabili, senza mai lamentarsi, lavorare giorno e notte e poi magari dormire su autobus, metropolitane e sui banchi delle biblioteche...Lo fanno proprio tutti!
Hai fame alle 3 o alle 4 del mattino? Si può trovare sempre qualche posto dove mangiare, la gente non fa così tanta differenza tra il giorno e la notte, l'importante è lavorare... "Il lavoro nobilita l'uomo" o "chi non lavora non fa l'amore"... sarà per questo che i cinesi sono così tanti? Avranno messo in pratica questi "insegnamenti"?!