"A Reality on the world"

Esistono diversi tipi di realtà all'interno del nostro Mondo. Diversi punti di vista e contesti. Diversi sono i Paesi e i popoli. E certe storie regalano brezza lieve di nuova conoscenza. Là, dove non è possibile conoscere ogni angolo di questa Terra, è però possibile comunicare visioni e sfaccettature, a chi sarà interessato a leggerne le storie.

2006/04/29

Ialla e Mafi Muskila....odio le costrinzioni

Ialla e Mafi Muskila...odio lo costrinzioni
(andiamo e nessun problema...)





ho dovuto prendere delle precauzioni, censurare commenti che erano stati inseriti nel mio blog, non perche' non accetti critiche e consigli, ma per il semplice fatto che non amo chi si cela dietro a nomi che non hanno corrispettivi con cui interagire in modo costruttivo (profili su blogspot ma senza l'ombra di un blog) e per la mia intolleranza verso gente che riesce a comunicare se non in modo sprezzante e irritante, lasciando macchie di inkiostro difficili da cancellare.
non so se la decisione sia giusta, forse sarebbe stato meglio lasciare i commenti non graditi ....ogni cosa e' sempre in evoluzione. ...ho messo delle regole e questo mi Brucia dentro
demolire qualcosa nel mio caso ha la funzione di ricostruire e di riflettere su cio' che scrivo...molte volte nn ho il tempo di rileggere il tutto e qui le connessioni internet non sono per niente affidabili, cosa che mi costringe molte volte a perdere cio' che avevo eleborato xke' inkautamente non salvato da qualke altra parte.
cmq paranoie a parte, cerchero' di migliorare la mia organizzazione mentale per rendere migliore questo blog. "Torno a studiare" come disse Luttazzi sul suo blog qualke mese fa...

2006/04/20

Paradiso e Inferno sulle alture del Golan



Paradiso e Inferno sulle alture del Golan






La' dove paradiso e inferno si incontrano, esistono verdi montagne con gocce di rugiada e bachi colorati che il vento porta con se'.
La' dove l'inferno e' arrivato e ha distrutto case, ospedali, moschee e ucciso uomini, donne e bambini, rimane gente che si riunisce in questo giorno di festa ricordando la fine del colonialismo francese in siria.
La' dove l'inferno e' evidente, la gente piange sui tetti delle case, accanto a barbecue fumanti di tristezza, dove l'ospitalita' regna sovrana e il the' e' sempre caldo x il nuovo arrivato,
la' dove la gente alterna sonanti risate a cupi silenzi, i bambini tengono in mano bandiere nazionali e gli stranieri sono accolti con sorrisi e curiosita'.
La' , a Qunetra, la citta' sul Golan le Nazioni unite accolgono i visitatori e un ometto coi baffi scuri nell'ufficio tappezzato da foto dei presidenti hassad, ci fa passare anche senza il permesso del ministero degli interni, intrattenendoci, raccontando una triste storia, invitandoci a riflettere col viso scuro apprendendo che una ragazza con noi e' americana, rivolgendole lo sguardo muto, quasi sembrava possibile sentire i battiti accelerati del suo cuore: "welcome, america, welcome le tue foto da mostrare al mondo". Un uomo dei servizi segreti ci accompagna per tutta la giornata per evitare di perderci n campi minati e soprattutto per controllare che non fotografassimo obbiettivi militari e sede dell'onu¦
senza i resti dei bombardamenti, il golan, terra rigogliosa e di un verde lucente che abbaglia gli occhi, sarebbe proprio come il pardiso nell'immaginario collettivo, purtroppo e' reso cosi' triste dai resti disseminati per tutta la citta' Nel 1967 durante la guerra dei sei giorni, gli israeliani bombardarono questa città e dopo sei anni nel 73 prima di iniziare il ritiro delle truppe, fecero evacuare i 37000 arabi che abitavano li', smantellarono completamente la città , portando via, finestre, impianti elettrici, la qualunque cosa potesse essere utilizzata, radendo al suolo con ruspe pesanti ogni edificio. Qunetra e' una citta' fantasma, contornata da filo spinato che segna il limite del confine israeliano, che nell' 81 ha annesso le alture del golan. Solo 2 famiglie vivono ancora li' dove l'aria è pulita e la calma e' quasi surreale e in questa giornata di festa all'imbrunire la gente balla scalpitante sui prati verdi a suon di musica popolare, sperando che un giorno allah possa restituire cio' che e' stato espropriato e che ha lasciato una pesante cicatrice che stenta a rimarginarsi.

Quando l'Uomo si innalza a dio: Tadmur, la citta' nel cuore del deserto

Quando l'Uomo si innalza a dio:
Tadmur, la citta' nel cuore del deserto






Quanto l'Uomo puo' collaborare con le proprie mani alla costruzione di colossali opere talmente mstiche da far perdere cognizione di tempo e spazio? Strutture che resistono al tempo, solide, distrutte solo dalle battaglie del potere per la smania di grandezza.
All'alba e mi trovo nel deserto siriano, la luce inizia a colorare le pietre che inizio a intravedere, le sfumature variano dal rosa all'arancio, il cielo sopra di me e' immenso e sto in mezzo al nulla, ne' macchine, ne' gombranti palazzi, solo sabbia e rocce¦ i miei occhi assopiti dalle poke ore di sonno si aprono seguendo l'™arrivo dei nuovi raggi di sole e alla vista delle colossali colonne che si ergono silenziose, qui dove sembra essersi fermato il tempo. Immagino di essere uno dei viaggiatori che per la prima volta urto' una di queste importanti pietre sepolte dalla sabbia e dal tempo per resuscitare questa affascinante citta' . Il colonnato coi ricchi capitelli si erge superbo per 1,2 km e conduce all'interno della citta'. Tadmor e' menzionata in alcune tavole scoperte a Mari risalenti al II millennio A.C. e in alcuni passi della bibbia.
Da qui passarono gli assiri, i persiani e i seleucidi, impero creato dal generale di Alessandro Magno. La citta' era un'importante tappa x le carovane che dal mediterraneo si dirigevano verso la mesopotamia e l'™arabia, considerata la sua posizione lungo l'antica via della seta che univa la cina e l'™india all europa. Nel corso del I e II sec D.C. i romani giunsero nella citta' ribattezzandola Palmira, citta' delle palme, ai tempi, l'oasi che ancora sopravvive nelle vicinanze delle rovine, oggi abitata dai beduini, doveva essere moto piu'estesa, in grado di soddisfare le esigenze di una intera citta'.
I personaggi storici che si imbatterono e che fremevano per dominare tadmur, sono talmente tanti che e' difficile stilarne un elenco, ma mi sembra il caso di menzionare la regina Zenobia, di cui e' possibile ammirare diversi rilievi all'™interno dei vari templi,l'episodio piu glorioso, che avrebbe portato al declinio della città , ebbe inizio con l'assassinio di Odenato (267), colui che sconfisse i sasanidi, antichi nemici dei romani .Zenobia la sua seconda moglie, prese il comando della città , ma roma nn volle riconoscerla perche' sospettata di essere coinvolta nell'assassinio del marito, e mando' un esercito per spodestarla, ma la battagliera regina non si arrese e riusci a sconfiggere l'esercito romano estendendo la battaglia sino a Bosra, allora capitale della provincia araba e invase l'™egitto, dichiarando la sua indipendenza da Roma e con la Siria, la Palestina e una parte dell'egitto sotto il suo controllo, divento' cosi' potente da destare l'™attenzione di Aureliano disposto a trattare, ma ella prese un cammello, attraverso' il deserto pronta a recarsi in persia per chiedere rinforzi al sultano e fu catturata nei pressi dell'eufrate e fatta sfilare a roma come trofeo di guerra legata con catene dell'oro. Si racconta che la regina visse il resto dei suoi giorni a roma in una villa sfarzosa, ma altre versioni riportano che si sia fatta morire di fame piuttosto che finire i suoi giorni come prigioniera. e' a questo punto che Tadmur venne distrutta da Aureliano a causa di una ribellione degli abitanti della citta' in cui vennero massacrati 600 arcieri romani. In seguito Diocleziano la rese una città fortezza e nel 634 cadde nelle mani dei musulmani, di cui la piu' evidente testimonianza si erge al di sopra di un'™altura che sovrasta le rovine, un castello in cui vivevano centinaia di uomini...
...Continuo a camminare e immagino le battaglie susseguitesi nel corso dei secoli, gli animali fatti passare nei sotterranei dei templi per essere sacrificati sugli altari, la gente riunita nell'agora' vestita di bianco con il capo coperto a causa del sole cocente, rinfrescarsi mangiando dell'ottima uva appena colta nella oasi, immagino chi maestralmente e' riuscito a scolpire i rilievi nella roccia, immortalando immagini di bimbi alati e di fiori pregiati, immagino i canti che rimbombano all'™interno dei templi e la regina in groppa a cammelli seduta su stoffe tappezzate di pietre preziose, mentre schiavi sudati in massa innalzavano colonne pesanti.
Il sole e'ormaii alto e ho camminato a lungo nel deserto, affascinata dalle scritte in aramaico su busti adagiati al suolo,cercando di cogliere i particolari che ancora vividi regalano spezzoni del passato, mi intrattengo a parlare coi beduini che cercano di vendermi collane e bracciali dell'argento a poco prezzo, vedo sfrecciare uomini su moto imbastite con tappeti colorati e kefie al vento, mi adagio a rinfrescarmi con l'ultima arancia che ho con me prima di scalare la lunga e rocciosa collina su cui si erge il castelloche fu abitato da saladino e di rinfrescarmi col the offerto dal guardiano che incredulo ride vedendomi arrivare dalla montagna invece che dalle scale nella parte posteriore al castello. La mia testa e' ormai pesante, ogni minimo sbalzo amplifica i miei sensi, niente vale prendere un'aspirina ma non e'importante, e' il peso della storia e io cosi' piccola mi inchino a tanta magnificenza. Cammino lasciando il deserto, senza meta, cercando di raggiungere il villaggio, un camion si ferma, un beduino apre la portiera e io salgo, seguita dalla mia compagna di viaggio che mi chiede coi suoi occhi se sia proprio il caso, non le rispondo mi accomodo accanto al beduino che mi offre una sigaretta e mi accoglie con un sorriso mentre io faccio segno ai particolari divertenti del camion e le risate rimbombano nella mia testa, senza parole, ricordo la terra rossa e le rovine come un miraggio regalato dall'™ebrezza per la mancanza d'acqua.