Verso i villaggi aborigeni...parte I

la visita ad alcune comunità aborigene sulle montagne al sud di Taiwan.
Gli aborigeni sono gli abitanti nativi e originari dell'isola, le loro caratteristiche fisiche e somatiche sono differenti da quelle dei Taiwanesi: la loro pelle è leggermente più scura, gli occhi sono più a mandorla e la costituzione è più robusta.
E' cominciato tutto grazie al fatto che Matte frequenta qui un'universtà cattolica, la Fujen Catholic University ed insieme a JP, sono riusciti a prendere contatti con una suora, che ci è venuta a prendere alla stazione di Taidong.

Il viaggio è durato 7 ore, ma è stato abbastanza piacevole, grazie alle meraviglie dei paesaggi che quest'isola tropicale offre: superbe montagne che si innalzano su distese di palme sottilissime, campi in cui contadini con cappelli a punta lavorano con bambini in fasce a tracollo e il mare dalla quale emergono massi neri di origine vulcanica...non potevo staccarmi dal finestrino e dalla porta di accesso al treno, sì, perchè qui non è indispensabile che le porte del treno siano chiuse, così puoi adagiarti sugli scalini e contemplare il paesaggio, l'adrenalina si alza e rabbrividisci alla visione di tanta bellezza.
Alla stazione è venuta a prenderci sister Maria, l'abbiamo riconosciuta subito anche se non portava il velo consuetudinario e ci ha riconosciuto

Sister Maria ci accompagna in un convento e va via, ad accoglierci è un prete svizzero dai grandi occhi verdi, un pò pelato e non vestito da prete, ci sorride e chiede in cinese di dove siamo, d'improvviso fase babelica in cui il prete alterna cinese, inglese, italiano, francese e tedesco, lasciandoci strabiliati e a

Per strada la gente sorridente ci chiama da dentro i ristoranti chiedendoci se vogliamo accomodarci, troviamo un posto abbastanza accogliente in c

Parte II
Il risveglio di questo giorno è stato reso veramente piacevole da una super colazione trovata sulla tavola del convento, tutta a base di prodotti provenienti dall'orto: frutti tropicali come il sugar apple, o di miele, cereali, marmellate...Alle 8 un furgoncino ci attende con 2

Il pranzo c'è stato gentilmente offerto da alcune suore che ci hanno veramente deliziato e consumato in compagnia di tanti bambini incuriositi di cui siamo stati le giostre ambulanti e da un prete tedesco che ci ha illiustrato la sua missione in questi villaggi: quella di insegnare almeno a un membro di ogni famiglia la pratica della riflessologia, sarebbe quella dottrina che cura le malattie e i problemi fisici tramite i massaggi ai piedi. Qui a Taiwan è parecchio diffusa, ci sono diversi centri in cui puoi provare il massaggio ai piedi, dolorosissima! Tramite questa pr

Le sorelle col furgoncino ci hanno portato a visitare diversi posti, quali: un museo primitivo aborigeno, con tutti gli utensili e costumi tradizionali e vari villaggi limitrofi...Instancabili e sorridenti e senza pretendere nulla solo con l'interesse a farci conoscere quella cultura...
Sono rimasta abbastanza in silenzio tutta la giornata e a pensare alle differenze tra la vita su queste montagne, immerse in una tranquillità quasi aliena e alla rumorosa Taipei, scintillante di luci, di schermi giganti , di gente che corre e che insegue il tempo...in questi villaggi il tempo non ha bisogno di orologi, ma è la natura che lo segna...Guardavo i paesaggi e pensavo che magari prima o poi mi sarei stabilita lì, magari con una connessione internet x non perdere il contatto col resto del mondo, non mancherebbe più nulla: pace, armonia, gente semplice di sorrisi veri...
Ritorno al convento e immersione nel caldo letto con le riflessioni della giornata, in attesa del domani...
Parte III
Sveglia e dolcissima colazione e stavolta Yen, la guida, viene a prenderci con la sua ma

Ci mostra le coltivazioni di the, ci porta a visitare un centro culturale di alcuni aborigeni che danzano e cantano per i turisti canzoni tradizionali, una cosa un pò commerciale ma c

Infine conosciamo sorella Caterina, una suora fuori dal comune: troppo simpatica, camminava tenendomi a braccetto e se mi avesse vista mia nonna non c'avrebbe creduto!Sono mol


Cena coreana con sister Caterina in un ristorantino carino, siamo stanchi e non connettiamo più, ma contenti e euforici, la suora è proprio forte!
Grazie a questa esperienza il mio rigetto verso la religione cattolica s'è un pò alleviato...I missionari aiutano tanta gente disagiata e sono persone molto cordiali e senza pregiudizi.
Finisco qui questa esperienza con un abbraccio alla suora alla stazione, fra mille regali: frutti, canne da zucchero, pannocchie e sorrisi...
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