"A Reality on the world"

Esistono diversi tipi di realtà all'interno del nostro Mondo. Diversi punti di vista e contesti. Diversi sono i Paesi e i popoli. E certe storie regalano brezza lieve di nuova conoscenza. Là, dove non è possibile conoscere ogni angolo di questa Terra, è però possibile comunicare visioni e sfaccettature, a chi sarà interessato a leggerne le storie.

2007/03/22

"Samizdat: la "velina della libertà islamica?

Samizdat”: la “velina” della libertà islamica?

“l’inizio dell’elaborazione critica è la coscienza di quello che è realmente, cioè un ‘conosci te stesso’ come prodotto del processo storico finora svoltosi che ha lasciato in te stesso un’infinità di tracce accolte senza beneficio di inventario.”

Quaderni del carcere A. Gramsci

Un anno in Siria, Manu,

è a te, a me, a tutti che scrivo adesso,

tiro le somme della mia vita qui, aggiorno i miei pensieri e cerco di rivedermi un anno fa appena arrivata nella grande e affascinante Damasco, in corsa su un taxi senza un hotel da indirizzo utile, con l’adrenalina in corpo, con la fame di conoscenza e di curiosità, con la conoscenza dell’arabo pari a zero…oggi cammino per le vie damascane sorridendo delle discussioni della gente che di passaggio mi regala un alito delle loro chiacchiere…questo mondo si apre e comunico con una lingua che non è la mia ma una lingua dai suoni tanto impercettibili quanto musicali…

mi sarò “sirianizzata”? Dopo 4 anni ho “allisciato” per la prima volta la mia fluente chioma, ho passeggiato a lungo fino a stancarmi per poi correre in direzione di un autobus che andava nella direzione sbagliata…

2 persone in me: di norma la solita manu, solo nella mattinata vesto i panni di ragazza musulmana, vestita e velata come le donne di allah per poter studiare nella scuola coranica sunnita che detiene il primato per la migliore grammatica qui a Damasco, direttamente studiata dalla fonte che lo ha alimentato: il Corano; e non sottovalutando il fatto che il costo della retta è abbastanza accessibile. Nella mia classe, formata da tutte donne di diverse età e nazionalità: cinesi, malesiane, russe, giapponesi, californiane, olandesi, turche…musulmane di tutto il mondo si incontrano e si scontrano con l’unica “cristiana” accettata nel corso. Qui ho il beneficio di poter vedere, osservare, sorridere a visi che altrimenti non avrei l’onore di poter salutare, né riconoscere per strada: molte delle ragazze indossano il mendhil, ovvero un velo che copre anche gli occhi. Giovani fantasmi accedono nella luminosa stanza liberando i loro visi bianchi, diventano giovani madonne avvolte da un’ aurea colorata.

La mia lezione inizierebbe alle 7 e 30 del mattino, come al solito il mio ingresso in aula avviene una buona mezz’ora dopo, ma non sono l’unica ad arrivare in ritardo, ma sicuramente sono un divertente prototipo di ragazza musulmana, da ejab fissato con mollettine colorate e viso stordito come qualcuno appena rinvenuto dall’oltretomba…

La russa del banco accanto è incinta è andata via dalla russia perché non c’erano molti musulmani, copre interamente il suo viso e il suo corpo, alla mia domanda: “Perché?” Risponde: “ho la carnagione chiara, gli uomini mi guarderebbero per strada.”

Non rispondo, ricordo tutte le ballerine e prostitute russe incontrate al night club, prostitute di lusso, che accalappiavano uomini da tavolo in compagnia di pieni bicchieri…la professoressa chiede dove di solito si incontrano ragazzi e ragazze nelle nostre città d’origine…si rivolge a me, è il mio primo giorno, rispondo:” per strada, a casa di amici, nei locali, nelle discoteche…”

“IA HARAM!!!!”

Si erge un suono unico prolungato è capeggiato dalla russa pudica vicino a me, sovrappongo il suo viso a quello della prostituta, quasi mi sembra lo stesso viso; le musulmane gridano al peccato, il mio viso fuoriesce dall’ejab ed è rosso sta esplodendo…”tu sei musulmana non puoi andare in discoteca…”

“non lo sono…”

La proffa interviene mi salva con un sorriso agitando le mani in aria per far calmare le donne timorate da allah: “ci sono differenze nel mondo bisogna conoscerle…”

Alhambdulillah!!

Cosa sono io se non un extraterrestre agli occhi loro?cosa sono loro davanti agli occhi miei?

Sorridono…c’è qualcosa di diverso in queste ragazze, c’è una luce ingenua nei loro occhi, è dio?

È allucinazione? È oppio dei popoli? È …è…è non si può dire che non sia.

La lezione si è protratta sui consigli per evitare che il proprio marito prenda con sé un’altra moglie, se la moglie non risultasse d’accordo:

“pulite bene la casa o fanciulle, siate sempre sorridenti e pulite e ricordate di rasarvi le ascelle…”

Risata…impossibile da trattenere…ma dove sto?

In una specie di comunità di donne che si consigliano a viso scoperto solo a riparo da occhi indiscreti, senza filtri alcuni adesso… solo per un po’…in strada è meglio coprirsi, perché l’uomo è debole di sensi e voi siete deboli di forze o donne proteggetevi!!!

IA HARAM!!!!!

“Se solo fosse tutto così semplice! Se solo ci fossero da qualche parte persone cattive intente a commettere insidiosamente azioni malvagie, e fosse solo necessario separarle da noialtri e distruggerle. Ma la linea che divide il bene dal male passa attraverso il cuore di ogni essere umano.”

Aleksandr Solzenicyn

2007/03/09

frammenti di Nizar Qabbani

Frammenti di Nizar Qabbani


“Nella nostra casa di Damasco nel quartiere di Mi'dhanat al-Shahm si convocavano riunioni politiche a porte chiuse e si progettavano scioperi, manifestazioni e atti di resistenza. Dentro le porte comunicavamo con sussurri che facevamo fatica a capire. La mia immaginazione da piccolo non era in grado di cogliere le cose con chiarezza ma quando vidi i militari senegalesi entrare in casa nostra alle prime ore dell’alba con fucili e baionette per portare via mio padre in un’auto blindata verso un campo di concentramento nel deserto, seppi che mio padre esercitava un altro lavoro oltre
alla fabbricazione di dolci. Era fabbricante di libertà.”


“Non so scrivere su Damasco senza che si intrecci il gelsomino sulle mie dita
Non so pronunciare il suo nome senza che sulla mia bocca si addensi il nettare dell’albicocca, del melograno, della mora e del cotogno
Non so ricordarla senza che si posino su un muretto della memoria mille colombe… e mille colombe volano.”