"A Reality on the world"

Esistono diversi tipi di realtà all'interno del nostro Mondo. Diversi punti di vista e contesti. Diversi sono i Paesi e i popoli. E certe storie regalano brezza lieve di nuova conoscenza. Là, dove non è possibile conoscere ogni angolo di questa Terra, è però possibile comunicare visioni e sfaccettature, a chi sarà interessato a leggerne le storie.

2007/02/16

Handala



Qualche giorno fa visitando 2 campi profughi nella periferia di Damasco: Falestin e Iarmuk, mi sono ritrovata all'interno di un negozio dove ho acquistato un cd che contiene le caricature di Nagii el-ali.
Handala e' il simbolo di colui che non ha una dimora stabile, e' un bimbo con il viso e il corpo protratto a un muro...
Nagii el Ali caricaturista, giornalista mori' nel 1987 fu assassinato non si precisamente da chi ma si pensa dal Mossad.
Dopo aver trascorso parte della sua vita a lottare contro i regimi aggressori delle liberta' proibite di lui rimangono questi cartoni e questo simbolo che e' di facile simbiosi per chi non ha una propria dimora.
Sulla definizione di arte si potrebbe discutere per diversi secoli, per me arte e' tutto cio' che trasmette emozione e Nagii el Ali e' a mio parere da considerare un artista, non utilizza molte parole, per alcune persone che non conoscono la lingua araba non sarebbe di facile lettura, ma i disegni possono essere capiti e interpretati da ognuno di noi.




Buia notte

Buia notte


Alcuna elettricità illumina la mia casa stanotte, solo fioche candele distinguono i miei passi tra queste mura. L’atmosfera inusuale e medievale diventa un po’ tetra ed eccezionale al momento di avviarsi verso il bagno, munita di un fioco accendino, intrapresa la posizione ideale per intravedere la concava tazza turca, sperando che l’accendino non mi scoppi in mano, non poteva rimanere ignota la presenza e la visione del grande contenitore di mazut, ovvero la benzina per alimentare la stufa, è così che metto coscienziosamente fine all’unico spiraglio di luce…In stanza di Marcel, franco-americano, si svolge una festa notturna: una ragazza siriana, un inglese mezzo indiano e un indonesiano si improvvisano musicanti della notte forniti di voci, bottiglie, posate, chitarra, voci e contenitori con semi da scuotere a tempo di musica. Si canta senza parole, ognuno di noi è un suono, una danza, un disturbo, un sottofondo. Si parla in arabo, alternando il dialetto damasceno al forbito fusah, appropriato all’atmosfera antica di questa notte. Ia Saiid…

Si comunica, soddisfatti delle nostre comunicazioni mediate da una lingua comune che non sia l’inglese, ma la complicata e sonora lingua araba. Si traducono proverbi delle lingue native in arabo meravigliandoci delle varie sfumature che è possibile cogliervi.

La moschea di fronte casa canta Allah Allah e noi La LA…apro un libro trovato accanto a me: “il manuale del guerriero gentile”, l’inglese indiano mi dice di chiuderlo perché delle volte certe cose non stanno scritte sui libri, ma bisogna solamente viverle… l’orologio batte le 7 del mattino la luce del sole è arrivata è il momento di riposare un po’ sorridendo della pazza serata, della spontaneità di questa gente da poco conosciuta...Buona notte e Buon giorno.