Paradiso e Inferno sulle alture del Golan

La' dove paradiso e inferno si incontrano, esistono verdi montagne con gocce di rugiada e bachi colorati che il vento porta con se'.
La' dove l'inferno e' arrivato e ha distrutto case, ospedali, moschee e ucciso uomini, donne e bambini, rimane gente che si riunisce in questo giorno di festa ricordando la fine del colonialismo francese in siria.
La' dove l'inferno e' evidente, la gente piange sui tetti delle case, accanto a barbecue fumanti di tristezza, dove l'ospitalita' regna

la' dove la gente alterna sonanti risate a cupi silenzi, i bambini tengono in mano bandiere nazionali e gli stranieri sono accolti con sorrisi e curiosita'.
La' , a Qunetra, la citta' sul Golan le Nazioni unite accolgono i visitatori e un ometto coi baffi scuri nell'ufficio tappezzato da foto dei presidenti hassad, ci fa passare anche senza il permesso del ministero degli interni, intrattenendoci, raccontando una triste storia, invitandoci a riflettere col viso scuro apprendendo che una ragazza con noi e' americana, rivolgendole lo sguardo muto, quasi sembrava possibile sentire i battiti accelerati del suo cuore: "welcome, america, welcome le tue foto da mostrare al mondo". Un uomo dei serv

senza i resti dei bombardamenti, il golan, terra rigogliosa e di un verde lucente che abbaglia gli occhi, sarebbe proprio come il pardiso nell'immaginario collettivo, purtroppo e' reso cosi' triste dai resti disseminati per tutta la citta' Nel 1967 durante la guerra dei sei giorni, gli israeliani bombardarono questa città e dopo sei anni nel 73 prima di iniziare il ritiro delle truppe, fecero evacuare i 37000 arabi che abitavano li', smantellarono completamente la città , portando via, finestre, impianti elettrici, la qualunque cosa potesse essere utilizzata, radendo

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