Dialogo tra identità culturali
foto di Pitt belgica
Giorno dopo giorno comprendo sempre piu la psicologia della gente siriana?
Spesso mi sono ritrovata nel mezzo di discussioni che mettevano a confronto siriani e stranieri. Cio che trapelava da queste discussioni era per prima cosa la necessità di capire i 2 universi a confronto, dal lato occidentale c?era quel piacere insito di smontare i precetti dell?Islam, di chiedersi quale siano i pro dell?unione tra uno stato e una religione, di capire il dogmatismo dei musulmani?il mio amico X. lavora procurando case agli stranieri, ovvero facendo da tramite tra i proprietari delle case damascene e i nuovi arrivati.
Lui potrebbe essere considerato l?esatto ibrido tra ragazzo siriano vissuto nel contesto della non piena libertà di parola e di espressione e il prototipo di colui che guarda all?amicizia con gli stranieri per non sentirsi parte del terzo mondo fornendosi dello strumento principe per mediarne la comunicazione: la lingua inglese. Effettivamente l?unico modo per rendersi conto del tipo di governo qui vigente è notare la paura negli occhi della gente quando si parla di politica o osservare la completa anarchia presente sulle strade, in mano a un controllo fatto di mazzette libertine.
X si ritiene musulmano, pur andando con le ragazze e bevendo alcolici, X non porta lunghi vestiti musulmani ma ha uno stile piu? o meno europeo, x è abbastanza opened mind pur essendo musulmano?ma attenzione, ferito dalla sua ragazza inglese, i suoi cromosomi arabi e musulmani riemergono dal subconscio, additando ogni ragazza inglese come una poco di buono, amando e odiando allo stesso tempo lo straniero, colonizzatore di sentimenti?
Serate trascorse a comprendersi attorno ad un tavolo decorato da candele e pistacchi e qualche bicchiere di vino. Da una parte: siriani e un saudita, dall?altra, i miscredenti o coloro che non trovano collocazione in una qualsiasi forma di religione precostituita.
Il dialogo tra musulmani e miscredenti si accende, quando si chiama a testimoniare il libro sacro, inconsultabile se non con mani e visi puliti dall?acqua e intoccabile perché l?alcool ha sfiorato le nostre coscienze?il giovane poeta danese ulula un haram e afferma la sacralità della poesia sul razzismo di un dio che esclude da un paradiso i non musulmani e ironizza che la moschea non è un posto degno di una birra?scontri vocali, gente che abbandona le fiache candele e torpore sui visi dei seguaci di allah?chi ha sbagliato? Dove sta la verità? Dove la ragione? Chi ha più pregiudizi, i giovani siriani che ascoltano i miscredenti o i miscredenti che non trovano un dio da seguire?
Nizar Qabbani, poeta damasceno, scrive che l?uomo arabo è impossibilitato a muovere la propria lingua?Freud se fosse ancora vivo attuerebbe un?indagine psicologica delle menti parlando di Io e Super Io, di ciò che ha messo radici così profonde negli animi che è impossibile estirparle senza causare uno spaesamento delle personalità.
Giovani siriani da sempre vissuti in un?atmosfera di tacito consenso, un ambiente religioso variegato dalla non presenza di un capo spirituale, ma dedito all?interpretazione, che non ammette l?ateismo, stress per le nuove generazioni che vogliono costruire il loro futuro, burocrazia e ?cose nostre? con cui scendere a compromessi, obbligo del servizio militare per 2 anni ricompensati con la misera tariffa di poco più di 1 euro al mese?lo straniero visto come il portatore di modernità ma privo di valori morali?
Giovani europei reincarnati nella personalità di un giovane scrittore danese, distrutto da un amore impossibile con una ragazza palestinese nella sua nazione. Nessun futuro, rabbia nei confronti di una religione che vieta alle donne di sposare i non musulmani, ad eccezione della conversione all?islam e accettando i compromessi con la propria coscienza.
Verità la verità dove sta? Ecco non c?è nessuna verità quando esiste il punto di vista, non c?è chi ha ragione nelle dispute religiose, esistono frames diversi, vissuti diversi?rispetto per il diverso, c?è chi vorrebbe osannare Darwin agli occhi di questa gente ma Darwin proclamava l?evoluzionismo in tempi che avanzavano senza imposizioni etnocentriche?e ritengo che si possa vivere e dialogare senza tirare in ballo i libri, semplicemente riflettendo senza alzare il tono della voce?
"What can I tell you, my brother, my killer?
What can I possibly say?
I guess that I love you, I guess I forgive you,
I?m glad that you stood in my way."
Leonard Cohen