"A Reality on the world"

Esistono diversi tipi di realtà all'interno del nostro Mondo. Diversi punti di vista e contesti. Diversi sono i Paesi e i popoli. E certe storie regalano brezza lieve di nuova conoscenza. Là, dove non è possibile conoscere ogni angolo di questa Terra, è però possibile comunicare visioni e sfaccettature, a chi sarà interessato a leggerne le storie.

2008/08/06

ll Minareto di Gesù

Il Minareto di Gesù

Era sempre stata un’attrazione per me, quella di andare al caffè Nofara e ascoltare il cantastorie leggere quei racconti in arabo. Non riuscivo a captare il mero significato, ma era divertente: l’omino baffuto col rosso cappello cilindrico, ogni tanto tagliava il silenzio facendo scintillare la sua spada sul manico della sedia. Non posso descrivere la sensazione: un misto tra un brivido agghiacciante e una ilarità esplosiva per un gesto inaspettato.

Lui continuava ogni sera a raccontare le storie che io mi sforzavo di capire, ogni tanto mirava dritto agli occhi, con quello sguardo serio, corrucciando la fronte, ridendo di una risata sonora e tutti i siriani presenti in sala ridevano lietamente.

Capitò un giorno di vederlo entrare al caffè più curvo del solito, seguì i suoi passi indirizzarsi verso una delle tante sedie e posare la sua mano sulla fronte… io mi trovavo a due passi dal suo tavolo e quando si girò verso di me e fece per alzarsi gli chiesi se stava bene, se era tutto a posto.

Ricordo il suo sorriso incuriosito e un po’ malinconico, chiese sorpreso:

“Così tu parli l’arabo, allora vieni qui ad ascoltarmi davvero?”

Io risposi che ci provavo a cogliere il senso delle sue storie, che un po’ di parole non riuscivo a coglierle, ma che mi faceva piacere ascoltarlo.

Ricordo i suoi occhi sgranati e il suo dito indice alzato:

-“Quando vieni qui, non pagare il the o il caffè direttamente ai proprietari, vieni da me o vai al massimo da un siriano, non possono ritenerti straniera e farti pagare il the 35 lire, devi pagare come tutti noi siriani, perché è giusto che sia così.”

Gli sorrisi, era bello entrare a contatto con quell’uomo saggio e simpatico, velato da una malinconia passeggera, ma che regalava storie antiche, sorrisi ed emozioni…

Oggi ho iniziato a leggere un libro, “il minareto di Gesù” di Stefano Cammelli, il libro tratta una raccolta di storie raccolte proprio a Damasco. La prima storia si intitola “il Cantastorie” e parla proprio del cantastorie del caffè nofara, è proprio lui che continua a raccontare storie, ma stavolta la storia è la sua…

"[...]But if I sit on my high chair and keep quiet nobody notices me, and the café continues with its normal routine without anyone paying me the slightest attention. If I had to wait for silence to fall before speaking, I would never begin. But if I begin my story before anyone’s listening, what do I do then, repeat it? That’s where the summary and preliminaries come in, and why they’re so important. I walk into the café and greet everyone as relaxed as possible. They have to be aware of me and realize I’ve arrived. Of course the H. brothers have already prepared the room, but that’s not enough. By now people know that at a certain time all the chairs get turned to face my own high chair and the tables are cleaned. But this has become the custom and it doesn’t mean that things have begun yet. Then they need to give the waiters time to collect the orders. Naturally, they know perfectly well that so and so will have a tea and a pipe, and that another chap wants a fresh ashtray and only drinks black coffee, but they still have to wait for the customer and give him time to call them over. In the summer, when the lovely patio is covered by vine leaves everything gets even harder because the customers are lazy. They’re already sitting down, outside, and it isn’t easy to coax them into getting up and going inside. Then there are the foreigners who stay till late and make a noise. They don’t understand what’s going on. That doesn’t apply to the solitary, quiet ones sitting in a corner with a notebook in their hands, watching us and scribbling away. Those don’t bother anyone – only the H. brothers, who complain because sometimes they only order a tea and sit there for hours without ordering anything more. I’m talking about the others, those with the little black plastic bags showing the things they bought during the afternoon, talking, laughing and making a racket. They don’t even notice if I’ve arrived and begun my work. After a while they don’t even notice the other customers; they are their own company, but they’re a nuisance, they’re noisy and they distract people. So in the summer my preparations take longer, they’re slower. I pretend I can’t find something, then something else. I light a cigarette without any desire to smoke just to waste a few more moments, and then I pretend I can’t find the sword, or the book. It’s a sort of ritual that the H. brothers now know backwards; in any case, I do it for them too. If I just turned up and started reading, it would be a disaster. That’s probably why I like winter so much more than summer; and January, one of the coldest months of the year, is my favourite. When I step into the café the atmosphere is just right, and it really does look as if the people are only waiting for me to begin..."

Da
Il Minareto di Gesù-Il Cantastorie-

7 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Beh! Almeno così sappiamo che imparare l'arabo serve a risparmiare sul prezzo di una tazza di caffè o di the. E non è poco, credo! Ma quanto hai pagato?
AO60

11:43 AM  
Blogger fiamma veneta said...

Ciao dall'Italia.
Visita il mio blog!

4:01 PM  
Blogger Manuela Scebba said...

si imparare l'arabo ha i suoi privilegi :)
una tazza di the la pago 20 centesimi...

7:21 PM  
Anonymous Anonimo said...

Altrimenti se chiedessi la stessa tazza di the in inglese, ad esempio, quanto costerebbe la consumazione?
:-)
AO60

3:08 PM  
Blogger Manuela Scebba said...

costerebbe 35 lire.
i prezzi per gli stranieri sono amplificati, a partire dal caffè, continuando con affitti, frutta, acqua etc...

4:18 PM  
Anonymous Anonimo said...

Ne prendo atto. Il sapere paga!
:-)
AO60

10:29 AM  
Anonymous Anonimo said...

molto intiresno, grazie

3:13 PM  

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