"A Reality on the world"

Esistono diversi tipi di realtà all'interno del nostro Mondo. Diversi punti di vista e contesti. Diversi sono i Paesi e i popoli. E certe storie regalano brezza lieve di nuova conoscenza. Là, dove non è possibile conoscere ogni angolo di questa Terra, è però possibile comunicare visioni e sfaccettature, a chi sarà interessato a leggerne le storie.

2006/01/10

Riflessioni sulle diversità


Ho avuto la fortuna qui di seguire dei corsi alla Fu Jen school, grazie all'intermediazione di Matte, uno di questi tenuto da padre Ross, un prete americano molto interessante e disponibile, cercava di esplicitare gli usi e costumi Taiwanesi, parlando soprattutto di questa società e del loro modo di pensare e di agire. La lezione seguita da diversi studenti di varie parti del mondo: francesi, italiani, taiwanesi, canadesi, tedeschi...molte volte c'erano degli ospiti a cui potevamo rivolgere delle domande: antropologi che ci spiegavano la situazione degli aborigeni, aborigeni provenienti da diverse tribù con cui poterci confrontare...molto interessante.
In una di queste lezioni padre Ross aveva portato dei questionari che aveva sottoposto a degli studenti taiwanesi, facendo partire da lì una discussione sulle loro scale di valori e sulla loro educazione.
Io non studio cinese e quindi in questo non sono un'esperta, ma da questa lezione e dalle spiegazioni fornite da Matte, ho appreso delle cose che mi hanno fatto riflettere su quanto una lingua possa influenzare il modo di comportarsi o di essere di un popolo.
Nella loro lingua non esiste un modo per dire "si" o "no", ma uno per dire "è giusto" o "non è giusto", non esiste una traduzione per il termine "privacy", e da qui si può concepire il perchè per ottenere un visto superiore ai 3 mesi si abbia bisogno di un test dell'hiv, cosa che mi sembrava tanto strana prima di partire, o andando più in profondità, le censure attuate su internet in Cina... Non esiste neanche un termine che traduca il termine "persona", individuo, o meglio ce n'è uno ma è riferibile solamente al maschile, e da qui si può riflettere sul loro modo comunitario di vivere la vita e le relazioni, non esiste l'individualismo, fanno davvero tutto insieme, dal ballare in mezzo alla strada, all'allenarsi... poca gente si vede in giro passeggiare da sola, è una società in cui non esiste una concezione ribelle: quando devono accingersi al cammino universitario per la maggioranza non possono scegliere il loro percorso universitario, perchè sono davvero in tanti e c'è bisogno di indirizzarli nei vari dipartimenti, per noi sarebbe una cosa inconcepibile il fatto di non potere scegliere i nostri studi e di dover studiare una materia che proprio non ci piace; ma se chiedi a loro se gli piace studiare ad esempio l'italiano, qui c'è proprio un dipartimento di italiano! loro ti rispondono quasi sbalorditi:"Certo!!!!"
sono davvero incredibili l'opposto di noi italiani...lavorano davvero tanto, hanno davvero il senso del dovere, ma è anche vero che sono molto stressati e che qui c'è un alto grado di suicidi tra i giovani...hanno delle regole standard anche nei rapporti interpersonali, una grande attenzione rivolta al "non perdere la faccia", descritto anche sulla guida della lonely planet, molto competitivi e fra i loro desideri i primi della lista, sono quelli riferiti a fare più soldi possibile e al benessere della loro famiglia.
C'è anche da considerare che questo popolo non ha goduto di molte libertà, fino al 1945 era sotto il dominio giapponese, prima ancora sotto portoghesi, olandesi...nel 1949 divenne il luogo di rifugio per il partito nazionalista, il Guomidang, guidato da Chiang-kai-shek, (nella foto il Chiang-kai-Shek memorial hall), fuggito lì dopo le tensioni con Mao e diventato da quel momento il leader appoggiato dagli americani.
tuttora Taiwan ha una situazione politica non molto stabile, poichè la Cina rivendica il territorio e Taiwan vuole l'indipendenza, pur essendo dotata di un governo autonomo da quello cinese.
Non si finisce mai di imparare...come che non esiste una vera e propria assicurazione per le macchine così che se per sbaglio succede un incidente e qualcuno si fa male è necessario pagargli le spese ospedaliere, infatti in molti scappano o addirittura c'è gente che cerca di ammazzare completamente il povero pedone malaugurato passandogli più volte sopra col peso dell'automobile o il senso di rispetto che hanno nell'andare in metropolitana: un giorno un addetto alla sicurezza dell'mrt, mi ha fermata indicandomi la mia bocca, io non riuscivo a capire...non potevo masticare il chewing-gum e dovevo sputarlo, questo era il senso...