L'età dell'Oro
"Gloria a colui che manifesta le meraviglie delle sue opere nella differenza di condizioni delle sue creature, nelle varietà delle specie del mondo e nella diversità dei suoi aspetti. Egli vede con occhio lungimirante colui che si e imbarcato sui mari e che ha penetrano i deserti. Poiché il viaggio è lo specchio delle meraviglie e la bilancia delle esperienze. In questa relazione di viaggio, uno scrittore di talento, un uomo di merito, intelligente e spirituale ha consegnato, tali come li ha visti, le meraviglie di questi paesi e il modo di essere di questi popoli. Dunque bisogna incitare l?uomo ragionevole a muoversi in altre contrade, al fine di crescere in scienze certe e di superare in poco tempo per il tramite della conoscenza dei servi di Dio, ciò che non avrebbe potuto raggiungere uno che non si muove mai, anche se quest?ultimo avesse vissuto centinaia di anni."
(Frontespizio del diario di Tahtawi, ?L?Oro di Parigi?, 1953)
Il primo impatto della modernità con il mondo islamico, trova la sua coincidenza nel 1798 con la spedizione di Bonaparte in Egitto, inaugurando così la cosiddetta Question d?Orient, ma soprattutto i musulmani iniziano a porsi la questione della propria identità culturale.
Il movimento romantico in Europa aveva iniziato a temperare un approccio negativo nei confronti dell?Islam, questo rifletteva il clima inaugurato dalle crociate e la poco conoscenza inerente ai suoi uomini e al funzionamento delle sue società. Tipico infatti dell?ottocento e del positivismo vigente sarà accompagnare l?impresa militare ad una missione di tipo scientifico. Non a caso la data di fondazione di istituti come l?Institut Francais d?Archeologie Orientale o l?Institute de Damas coincide con le prime spedizioni militari.
Durante tutto il XIX sec in Europa convivono 2 letture dell?Islam: quella dei romantici che vedono nell?Oriente l?ideale purezza originaria, e quella degli Orientalisti e filosofi, per i quali l?Islam è l?impossibilità strutturale alla modernità.
Da parte musulmana è prevalso inizialmente il fascino della modernità; il rigetto e la lotta contro la modernizzazione arriveranno più tardi.
Il carnèt di viaggio di Rifa?Rasi al Tahtawi, uno tra gli studiosi egiziani mandati in Francia per apprendere le scienze esatte, testimonia infatti, il tentativo da parte del mondo musulmano di entrare in contatto con la cultura occidentale per emancipare le proprie nazioni.
Il termine che identifica questo periodo è la parola ?scienza?, vista come sinonimo di emancipazione e perciò identificata col periodo d?oro (turath), gli antichi fasti dell?Islam.
Questo atteggiamento tipico delle elitè musulmane, cioè il mitizzare il passato islamico cercando di farlo incontrare con la modernità, ha evitato di riflettere sulle componenti politiche e sociali e impedito un approccio critico e la formazione di un pensiero progettuale.
L?irruzione della modernità a causa delle varie imprese coloniali, trova le masse impreparate ad essa e divisioni che si schiereranno o dalla parte della modernità o da quella della tradizione.
Il confronto tra gli avvenimenti storico e politici a cavallo tra il XIX e il XX sec e gli avvenimenti culturali, il prevalere della ragione umana sulla ragione divina sono fattori interrelati che confondono e offrono soluzioni diverse ai vari intellettuali musulmanialere della ragione umana sulla ragione divina sono fattori interrelati che confondono e offrono soluzioni diverse ai vari intellettuali musulmani.
1 Comments:
complimenti...
ottimo lavoro
davvero interessante
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